La liberalizzazione dei costumi dagli anni ’60 ad oggi ha dato alla donna una libertà sessuale apparente. Se da una parte l’ha resa più indipendente, più responsabile, più decisa in tema di sesso, dall’altra le ha generato nuovi conflitti psichici intimi e profondi, vere e proprie nevrosi sessuali, che la spingono verso le compensazioni, la solitudine e il fallimento. Basta leggere le risposte del 2° Rapporto Asper sul comportamento sessuale della donna per avere un chiaro quadro del disagio femminile: essa oggi appare insoddisfatta della sua vita sessuale, mortificata, incompresa sia come donna che come amante. Da una parte è capace di trasgredire, prendendo l’iniziativa senza remore, senza sensi di colpa, di scegliere se e quando affrontare una gravidanza, all’altra si sente sola, tradita nella fiducia, delusa per le aspettative, non raggiunge facilmente l’orgasmo. E proprio a proposito dell’orgasmo il 10,8% delle donne dichiara di non raggiungerlo mai a fronte del 25,6% che lo raggiunge con la penetrazione vaginale, mentre il 28,1% lo ottiene solo con la stimolazione manuale del clitoride. E’ chiaro che la donna per compiacere il partner finge spesso ( 33,1%) l’orgasmo, per un disagio sessuale profondo che ha più motivi, come la vergogna o il pudore nel 12,5%, un coito doloroso nel 7,5% , la insensibilità al piacere nel 22,3%, alcuni atteggiamenti non graditi del partner nell’8,2%. Nel 21,6% essa è bloccata psicologicamente da divieti, sensi di colpa, tabù, insicurezza. Pur con tutti questi limiti, quasi una donna su due ( 44,5% ) dichiara di aver tradito il proprio partner e per la gran parte prendendone l’iniziativa (71,4%), mettendo in pratica la propria emancipazione nello scegliere, come e quando. E la scelta nella maggioranza dei casi ( 47,2% ) cade su di uomo più anziano, rivelando così il bisogno di sicurezza, forza, stabilità, contro l’egoismo del partner, contro la sua eiaculazione precoce e il suo disturbo erettile, contro la mancanza di sensibilità, la gelosia, le pretese sessuali e la distrazione.