Chi tradisce?
Perché si tradisce?
L’ADULTERIO può essere terapeutico?
Dalle migliaia di colloqui che ho avuto in più di trenta anni di attività come medico sessuologo ho potuto estrapolare dati interessanti su un fenomeno che si è rivelato molto diffuso, in sintonia con altri studi simili, come era prevedibile: il TRADIMENTO.
Già nel 2000 uno studio metteva in evidenza il ruolo preponderante della donna rispetto all’uomo in tema di adulterio, per quanto riguarda le motivazioni e le conseguenze e la mia esperienza è stata praticamente in linea.
A parte le varie considerazioni, l’aspetto forse più interessante è quello circa le ripercussioni che ne sono derivate, la gran parte delle quali hanno determinato il ritorno al rapporto coniugale con maggiori stimoli!
E’ quasi come se il tradimento avesse migliorato anche i rapporti interpersonali della coppia, a causa di delusione e/o forse del rimorso.
Una cosa è certa: circa il 57% degli uomini e il 45% delle donne ha riferito di aver tradito almeno una volta il proprio partner.
Gli italiani non si discostano poi molto dagli altri popoli anglosassoni.
A questo proposito mi torna alla mente un articolo sull’argomento pubblicato su una rivista scientifica, dove gli autori mettevano in evidenza che gli Italiani, oltre ad essere un popolo di poeti, di eroi, di guerrieri e di navigatori, è anche un popolo di infedeli!
Nel 65% circa l’uomo dichiara di aver preso l’iniziativa, mentre la donna lo fa nel 70%.
Questo dato fa pensare che è la donna quella che sceglie chi prendersi, quando prenderselo e come prenderselo.
Nel 50% circa la donna lo sceglie più anziano e solo nel 20% dei casi più giovane.
Sembra quasi che la ricerca di protezione prevalga sui sentimenti materni.
E’ più propensa a cercare sicurezza, esperienza e serenità, che preoccupazioni.
Sulle motivazioni che spingono al tradimento ci sono sensibili differenze tra gli uomini e le donne.
Gli uomini sono spinti maggiormente dal desiderio di una partner sessualmente più disponibile nel 30% circa dei casi, mentre la donna lo è solo nel 20%.
Per evasione dalla routine le donne tradiscono più degli uomini con un 30% circa , contro il 25%.
Per rivalsa coniugale i dati rispecchiano quelli dell’evasione dalla routine, essendo sempre le donne a farlo nel 26% contro il 20% degli uomini.
La ritorsione al tradimento del partner è invece uno dei più rari motivi, che vede entrambi i sessi al 10% circa.
Rara è l’emozione per la trasgressione che si assesta per entrambi al 6%.
La delusione al 20% e la riscoperta della sessualità al 27% sono le sensazioni più provate sia dall’uomo che dalla donna.
Invece il rimorso al 10% è il sentimento meno provato.
Interessante è il dato sull’innamoramento, che riguarda per 20% l’uomo e per il 15% la donna.
Su questo sarebbe interessante fare una analisi dedicata, per capire come mai l’uomo è più portato ad innamorarsi del nuovo partner rispetto alla donna.
Sulle ripercussioni del tradimento all’interno della coppia prevale il ritorno al rapporto coniugale con maggiori stimoli, soprattutto per la donna (33%); per l’uomo siamo intorno al 29%.
La separazione avviene più per l’uomo nel 24%, che per la donna nel 20%.
La relazione parallela quasi si equivale per entrambi, che continuano a mantenere i rapporti coniugali nel 20% dei casi, mentre l’interruzione dei rapporti sessuali col partner riguarda più la donna nel 20%, che l’uomo nel 15%.
Commentando questi dati si conferma che i rapporti interpersonali nella coppia sono fondamentali per poter costruire una buona relazione.
Il rapporto sessuale è la conseguenza di tutto un altro tipo di rapporto, che poggia su una base solida formata dal rispetto per l’altro, dalla comprensione delle esigenze del partner e, perché no, da un minimo di sentimento di unione.
Con questi presupposti non possono esserci disturbi nella coppia, ovviamente in assenza di cause organiche, e la frequenza dei rapporti sessuali raggiungerà quel numero fatidico fissato dagli americani, i quali asseriscono che 75 rapporti l’anno rappresentano il miglior termometro per valutare una buona relazione e un matrimonio felice, mentre chi non supera quota 43 è poco soddisfatto del ménage coniugale.